C.M.S.
Centro Medico
Il C.M.S. s.r.l. è un Centro Medico con Palestra Riabilitativa, che si occupa di diagnostica per immagini e riabilitazione.
Diagnostica
- Collo, tiroide, paratiroidi e ghiandole salivari
- Spalla e articolazioni
- Addome completo
- Addome superiore
- Addome inferiore
- Ascellare/inguinale
- Ginecologica e transvaginale
- Mammella
- Seno (bilaterale)
- Prostata
- Prostata endorettale con eco addome inferiore
- Scrotale (dei testicoli)
- Ginocchio
- Piede
- Muscolare
- Parti molli e tessuti superficiali
- Mano
- Di Nervo
- Ecocolodoppler Tronchi SovraAortici
- Ecocolodoppler Arterioso
- Ecocolodoppler Venoso
- Ecocolodoppler Venoso +
- Arterioso
- Ecocardiogramma
L’Elettromiografia (EMG) è una metodica neurofisiologica che viene utilizzata per studiare il sistema nervoso periferico (SNP) dal punto di vista funzionale. Rappresenta un metodo affidabile in grado di dare informazioni sulla funzionalità dei nervi periferici e dei muscoli scheletrici. È inoltre un mezzo diagnostico che permette di inquadrare le malattie neurologiche del SNP riguardanti patologie a carico di radici nervose, plessi nervosi, nervi periferici, placca neuromuscolare e muscoli. Se l’esame neurologico evidenzia un deficit a carico del SNP, l’elettromiografia rappresenta un mezzo indispensabile per approfondire la diagnosi, soprattutto quando non sono chiare: la sede di lesione, l’entità ed il tipo di lesione.
L’elettromiografia viene eseguita da un medico specialista. La prima parte consiste nello stimolare, attraverso stimoli di natura elettrica, i nervi periferici e registrare le relative risposte sui muscoli innervati dal quel nervo. La seconda parte viene eseguita consiste nell’inserzione di un ago elettrodo coassiale nei muscoli che si vogliono indagare.
Il medico elettromiografista deciderà, sulla base dei dati forniti dal paziente e della sua sintomatologia clinica un percorso che punti alla diagnosi corretta con il minor numero di nervi e muscoli esaminati, per ridurre al minimo il disagio del paziente. È difficile stabilire a priori quanto tempo occorrerà per eseguire l’esame, generalmente la durata può variare dai 15 ai 60 minuti.
Sintomi tipici per i quali effettuare l’esame
- alterazioni della sensibilità come: ipoestesia (riduzione della sensazione tattile), anestesia (es. “addormentamento”), parestesie (es. “formicolio”), disestesie (percezione dolorosa a seguito di stimolo non doloroso) e dolore spontaneo;
- deficit di forza a carico di singoli muscoli o gruppi muscolari interpretato dal medico come di origine periferica;
- riduzione del volume di uno o più muscoli;
- persistente presenza di fascicolazioni, ovvero sensazione che piccole porzioni di muscolatura si muovano in modo non volontario;
- lombosciatalgie persistenti o altri tipi di dolore agli arti inferiori legati alla presenza di una patologia a carico della radice nervosa (ernia del disco, artrosi con osteofitosi, impegno nei forami di coniugazione, ecc.).
L’elettroencefalogramma (EEG) registra l’attività elettrica del cervello ed è un esame frequentemente richiesto nella diagnosi delle malattie neurologiche.
Come funziona
Il procedimento utilizzato è simile a quello dell’elettrocardiogramma. Si fissano infatti, piccoli elettrodi di metallo nobile direttamente al cuoio capelluto del paziente, in corrispondenza delle diverse aree della corteccia cerebrale, i quali si collegano ad un potente amplificatore per aumentare il biopotenziale di per sé molto modesto (fino ad alcune centinaia di microvolt).
Al paziente viene chiesto di rimanere su una sedia in posizione di riposo e con gli occhi chiusi. Durante l’esame sarà sottoposto a degli stimoli, come ad esempio una lampada stroboscopica che produrrà dei flash, aprire e chiudere gli occhi a intermittenza, respirare profondamente per qualche minuto, ecc. Gli impulsi elettrici emanati dal cervello verranno registrati dagli elettrodi per mezzo di un idoneo registratore multicanale, di solito un registratore a penna e tradotti in un grafico che va poi interpretato dal medico specialista. L’EEG si presenta – eccetto che nel coma profondo e nella morte cerebrale – come una linea con ondulazioni più o meno pronunciate.
In condizioni fisiologiche normali, in una persona adulta, a riposo, il ritmo che si ottiene dalle onde, ha una frequenza di 8-13 cicli al secondo ed è chiamato ritmo alfa. Tale ritmo cambia non appena si aprono gli occhi, ci si addormenta o si è in piena attività cerebrale. In caso di patologie a carico del cervello i risultati dell’elettroencefalogramma consentono di fare una diagnosi iniziale, mentre per la diagnosi di conferma vanno effettuati ulteriori esami.
L’esame in veglia dura all’incirca una mezz’ora, mentre quello in corso di sonno ha una durata variabile da 2 ore, per le registrazioni diurne, all’intera notte per quelle notturne.
A cosa serve
L’elettroencefalogramma registra l’attività elettrica delle cellule cerebrali. Il test è utilizzato come ausilio per valutare la funzione cerebrale e per diagnosticare le malattie del sistema nervoso ed in alcuni casi può anche diagnosticare tumori.
Viene generalmente eseguito a causa di traumi cranici, infezioni cerebrali, problemi di memoria, disturbi cerebrovascolari, disturbi del sonno ed inoltre ha un’elevata sensibilità nella diagnosi di epilessia.
L’EEG ha invece una bassa sensibilità nell’individuare processi espansivi intracerebrali rispetto ad una Tomografia Assiale Computerizzata o una Risonanza Magnetica Nucleare. Infatti, esso non è utile nella diagnosi delle cefalee, non è in grado di distinguere fra vari tipi di cefalea e non è in grado di distinguere una cefalea da cause organiche.
Come prepararsi all’esame
è utile lavarsi i capelli senza utilizzare nessuno spray o gelatina, mangiare cibi come di consueto e si può continuare ad assumere i farmaci abituali, a meno che il medico non stabilisca il contrario. Se si deve effettuare un EEG in sonno, può essere chiesto al paziente di dormire meno del solito la notte prima del test.
L’Holter cardiaco è uno strumento utilizzato per monitorare il battito cardiaco.
Per quanto tempo viene utilizzato?
Si stratta di uno strumento elettronico che si applica al torace tramite elettrodi. Per vedere se ci sono variazioni, è necessario tenerlo dalle 24 alle 48 ore, viene utilizzato lo stesso principio dell’elettrocardiogramma, tramite una serie di elettrodi collegati a uno strumento portatile.
Applicazione e caratteristiche
Il paziente resta collegato all’apparecchio almeno 24 ore, durante le quali può continuare a svolgere le sue normali attività. Durante la giornata gli viene chiesto di annotare su un diario le varie attività svolte (dormire, mangiare, assumere farmaci, lavorare, copulare, correre) e la comparsa di eventuali sintomi, in modo che ciascun evento registrato possa essere messo in relazione, ove possibile, con una delle attività descritte dal paziente. I dispositivi attualmente in uso prevedono inoltre la presenza di un pulsante che il paziente può azionare in caso di insorgenza di dolore toracico o di altri sintomi rilevanti. In quel momento rimane così registrato un segnale, che costituisce un punto di repere durante la lettura del tracciato da parte del medico.
L’Holter Cardiaco non ha controindicazioni sulla salute.
Grazie all’holter cardiaco si può scoprire se si soffre di:
Aritmia
Ischemia (problemi alle coronarie)
Scompensi e pericardite
L’holter cardiaco viene anche utilizzato per vedere come si comporta il cuore quando è soggetto a sforzo fisico di media intensità (anche a livello non agonistico).
Vantaggi
L’ECG Holter permette di evidenziare occasionali aritmie, non identificabili durante il breve tempo di un elettrocardiogramma standard.
Indicato in caso di:
- Confusione mentale
- Vertigini
- Amnesie
- Disturbi visivi
- Assegna di segnali (prevenzione)
- Parastesie
- Dislalie
- Amaurosi
- Ipostenie monolaterali
L’ecodoppler TSA è considerato l’esame di prima scelta nell’individuazione delle lesioni arteriosclerotiche precoci e l’anticamera dell’Ictus Cerebro Ischemico.
Il TSA è oggi l’esame diagnostico di prima scelta per la valutazione del distretto carotideo e vertebro-basilare, da ciò deriva la sua non invasività, dalla possibilità di ottenere informazioni morfologiche ed emodinamiche in tempo reale (spesso più accurate dell’angiografie), dall’assenza di controindicazioni o complicazioni.
L’elettrocardiogramma è la registrazione e la riproduzione grafica dell’attività elettrica del cuore che si verifica nel ciclo cardiaco. Può essere eseguito sia a riposo che sotto sforzo.
L’elettrocardiogramma da sforzo (o test ergometrico) è un esame strumentale che consiste nella registrazione dell’elettrocardiogramma durante l’esecuzione di uno sforzo fisico (a differenza dell’ECG basale che viene registrato in condizioni di riposo).
In questo modo è possibile esaminare la risposta dell’apparato cardiocircolatorio all’esercizio fisico, in particolare per quanto riguarda frequenza cardiaca, risposta pressoria ed eventuali alterazioni ECG. Durante lo sforzo fisico infatti, si realizzano condizioni che comportano un incremento delle richieste di lavoro al cuore che potrebbero mettere in evidenza eventuali alterazioni non riscontrabili a riposo. Può essere considerato l’esame strumentale di prima scelta per la diagnosi di cardiopatia ischemica.
L’holter pressorio o “Monitoraggio non invasivo della pressione arteriosa” (MAPA) delle 24 ore è un test non invasivo e indolore che permette di registrare 24 ore su 24 la pressione arteriosa.
In cosa consiste questo esame?
Con l’applicazione dell’holter, al paziente vengono misurati i valori della pressione arteriosa (P.A.) e della frequenza cardiaca (F.C.) durante le 24 ore, sia mentre svolge le sue normali attività quotidiane e di lavoro, che durante la notte. Le rilevazioni vengono effettuate ogni 15 minuti durante il giorno e ogni 20 durante il sonno, e i dati raccolti vengono poi misurati da un programma statistico che fornisce i valori medi di P.A. e di F.C. di una giornata intera, o solo quelli delle ore diurne-notturne e persino i valori medi di ogni ora. Il paziente dovrà svolgere la sua giornata normalmente, e segnare su una sorta di diario di bordo alcuni dati, come l’ora del risveglio e quella dell’andata a letto, eventuali malesseri, anche passeggeri, e ovviamente l’ora di inizio della misurazione.
A cosa serve l’holter pressorio?
Il test per il monitoraggio dinamico della pressione arteriosa non è indicato per tutti, ma solo per alcuni pazienti con problemi di pressione, e in particolare:
Persone con ipertensione resistente ai farmaci
Persone con ipertensione instabile
Persone fortemente emotive affette dalla “sindrome del camice bianco”
(che si verifica quando la pressione sale solo durante la visita dal medico)
Persone affette da ipotensione (pressione bassa), soprattutto notturna
Sintomi associabili a sbalzi di pressione
L’holter pressorio è utilizzato anche per monitorare gli atleti nel corso della loro attività sportiva.
Si tratta di un test che può consigliare il cardiologo in tutti questi casi, perciò non può rientrare all’interno di una misurazione della pressione casalinga e fai da te.
Come si svolge l’holter pressorio?
Per lo svolgimento dell’esame dell’holter pressorio, al paziente viene consegnato un apparecchio che dovrà essere indossato per un’intera giornata, così da registrare automaticamente, ogni 15 minuti di giorno e ogni 30 minuti di notte, la pressione. Il paziente può annotare ogni dato che possa essere considerato utile al test (attività svolta, sintomi, disturbi, fattori di stress). Trascorse 24 ore, il paziente torna presso il Centro Medico per togliere l’apparecchio che ha registrato i dati che il medico analizzerà per determinare una diagnosi.
Durata dell’holter pressorio
La rilevazione della pressione arteriosa effettuata attraverso l’holter ha una durata di 24 ore.
Norme di preparazione
Quando si esegue l’Holter pressorio,si consiglia di trascorrere una giornata tipo, così da registrare
le comuni reazioni alle azioni svolte d’abitudine.
Controindicazioni
L’esecuzione dell’holter pressorio non prevede alcuna controindicazione.
E’ l’esame di elezione per valutare la funzionalità dell’orecchio e la capacità di avvertire i suoni. L’esame audiometrico viene svolto in un ambiente silenzioso, tramite uno strumento detto appunto audiometro. Il soggetto da esaminare viene posto all’interno di tale ambiente e fatto indossare una cuffia. A questo punto l’operatore sanitario invierà una sequenza di suoni a diverse intensità, prima in un orecchio e successivamente all’altro. Il paziente ogni qualvolta sentirà tale suono avvertirà l’operatore mediante un pulsante di risposta, il quale le annoterà in un apposito grafico, l’audiogramma.
Perché si effettua questo esame?
- accertare precocemente un’eventuale sordità;
- in caso di problemi all’udito.
Come viene effettuato?
Il test si svolge otturando un orecchio alla volta e provando ad ascoltare dei sussurri, un orologio che batte, delle parole.
Un diapason può essere utilizzato per controllare se il paziente riesce a sentire per conduzione dell’aria e per conduzione dell’osso. Il diapason viene colpito a fatto vibrare nell’aria prima vicino alla testa per controllore l’udito per conduzione d’aria, poi viene accostato accanto all’osso per verificare l’udito per conduzione d’osso. L’udito per conduzione d’aria viene anche accertato facendo indossare al paziente delle cuffie collegate ad un audiometro. Vengono trasmessi nelle cuffie alcuni suoni di intensità diversa, solitamente ad un orecchio per volta, ed il paziente deve alzare una mano o spingere un bottone quando sente il suono. L’esame dura 15 – 20 minuti circa, senza alcun rischio per chi vi si sottopone.